Milan, se Adli non è più Mister X

Scusate ma dove lo avevate nascosto? Verrebbe da chiederselo con interrogazione parlamentare ieri sera dopo aver assistito al debutto in campionato e in un ruolo inedito del francesino Adli. Già perché è da settimane che Stefano Pioli dinanzi ai quesiti dei cronisti continua a ripetere: «Sto provando Yacine Adli nel ruolo di Krunic». Segno che aveva intuito le qualità e aveva magari pensato che nel passato la stessa operazione riuscì a Carletto Mazzone in quel di Brescia con un certo Andrea Pirlo. Niente paragoni, per carità. Il francesino è ancora acerbo. Ma prova e riprova, ecco che arriva finalmente l’occasione, a Cagliari questa volta. L’anno prima, da trequartista, mise piede in prima squadra a Verona: un solo tempo a disposizione, poche occasioni per esporre il proprio talento geometrico, prima di essere sostituito e di finire dietro la lavagna di Milanello. Quest’anno è cambiata la musica. Primo cambiamento: il ragazzo è diventato il beniamino del gruppo. Qualche mese fa organizzò, nel giardino della sua abitazione, una grigliata mista invitando calciatori e rispettive mogli per cementare l’intesa del gruppo, iniziativa molto apprezzata dal club oltre che dallo stesso Pioli. Poi è venuto l’infortunio di Bennacer, la scelta in estate di “sacrificare” Krunic da centrale, con compiti prettamente difensivi e per Adli, accompagnato da giudizi lusinghieri a fine allenamento, è ricominciato l’isolamento. Fino all’infortunio di Krunic e alla decisione di provare proprio lui, Adli. Che a Cagliari ha superato la prova con voto molto positivo e che è rimasto in campo per quasi un’ora dando anche dimostrazione di riuscire a rammendare uno “sbrego” difensivo.

Adli non è più Mister X

Adli allora non è più mister X e può tornare utile alla patria rossonera anche se bisognerà ripassare da altri e più impegnativi test per riscuotere il credito completo da parte di critica e tifosi che ieri sera hanno cominciato a scoprirlo e ad apprezzarlo. Insieme, bisognerebbe aggiungere, a una porzione preziosa del mercato estivo grazie ai primi sigilli della stagione di Okafor e di Loftus-Cheek.

Ecco allora che forse tutti quegli investimenti non sono stati così avventati. E non tanto per il risultato largo di Cagliari quanto invece per il rendimento tornato in traiettoria con le ambizioni del club. Anche Okafor non ha forse le caratteristiche del centravanti ma nell’occasione del gol denuncia la sua cifra tecnica: quel palleggio raffinato con la suola e il passaggio da un piede all’altro per “uccellare” il portiere è un segnale che può bastare la proprietà del tocco per riuscire a rimpiazzare Giroud.


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